Può un libro nascere da una rabbia che accomuna tante persone? Sì, può.
Se la stessa rabbia poi viene tradotta su pagina in nome dell’amore, quello che ne viene fuori è un testo necessario; utile a osservare la realtà, a interpretare quei sentimenti che stanno su due fronti diversi, ma che sempre si fissano e spesso si mescolano.
Ed è proprio ne In nome dell’amore, edito per i tipi di Fazi Editore (2006), che la scrittrice Melissa Panarello racconta e indaga la semplicità dei sentimenti che l’uomo, abbacinato da ideologie e religiosità, tanto si ostina a intricare e, peggio ancora, a celare.
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In nome dell’amore: una lettera aperta
In un’Italia ancora troppo coperta dal manto della dottrina cattolica, la rabbia di chi vede venir meno la libertà di scelta, la libertà di pensiero e la libertà di amare, smania prepotentemente.
Lo sa bene Melissa P. che a vent’anni rimane colpita dall’acuirsi di un fondamentalismo religioso che si fa largo dopo la morte di Giovanni Paolo II e l’elezione di Benedetto XVI.
È il 2005 e i diritti della persona e, in particolar modo, della donna sono in bilico davanti a un baratro; punzecchiati costantemente dalla morale cristiana.
L’autrice decide di scrivere una lettera aperta al cardinale Camillo Ruini per poter discutere di tutti quegli aspetti della vita privata che da sempre il cittadino italiano deve condividere con ‘la mamma Chiesa’.
La scelta del destinatario è ben precisa. Ruini, all’epoca presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), lancia innumerevoli ‘messaggi guida’ agli italiani tramite giornali e televisioni; ma i messaggi devono aver risposta altrimenti la comunicazione è unilaterale come quella politica e la religione non è politica… o forse sì?
La lettera diventa libro
La lettera della Panarello non contempla attacchi o accuse, ma è piena di domande, di richieste di delucidazioni, di voglia di capire. Dopo averla pubblicata nel suo blog, riceve numerose email di persone, credenti e non, che si pongono gli stessi quesiti, che desiderano risposte.
Ed ecco che nel 2006 la lettera diventa, finalmente, libro. Un libro per riunire in un’unica voce quella rabbia che accomuna molti, che trova origine nelle imposizioni, nelle critiche e nei silenzi di chi ha sempre professato comprensione e amore.
Ed è proprio sul tema dell’amore che Melissa fa leva. Quell’amore che dovrebbe essere, fin dall’origine dei tempi, universale; che non dovrebbe dividere, ossessionare gli esseri umani attraverso lo spettro dei peccati e delle dannazioni.
In 103 pagine la scrittrice tocca temi come sesso, aborto, omosessualità, matrimonio, autoerotismo, procreazione. Una missiva viva, diretta, senza mezzi termini così com’è la penna della Panarello; una missiva che trova forza nell’argomentazione, nel confronto (nel testo sono presenti stralci dal “Catechismo” e da “Rispettare la vita”, messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 28° Giornata per la vita, 2006) e nell’umanità di una libera cittadina che difende i suoi diritti.
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Attendere prego…
Camillo Ruini ha mai replicato? Questo non lo so. Del resto, la Chiesa non è famosa per le risposte certe; dietro il pesante velo del ‘mistero della fede’, è molto più portata alla suggestione che alla spiegazione.
Ciononostante, la libertà e la voglia di formulare domande consapevoli, spesso, è importante tanto quanto ricevere risposte. E in questo senso, In nome dell’amore ha centrato in pieno l’obiettivo.
In nome dell’amore: Melissa P.
Melissa Panarello nasce a Catania nel 1985. Esordisce a soli 17 anni con il romanzo 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, riscuotendo grande successo.
Tra gli altri titoli compaiono: L’odore del tuo respiro (2005); Tre (2010); In Italia si chiama amore (2011); 2015 – Un anno d’amore, oroscopo sentimentale per ragazze sveglie (2014) e Il primo dolore (2019). I suoi libri sono tradotti in oltre 42 paesi.
Ha collaborato anche per diversi settimanali e quotidiani e partecipato a trasmissioni televisive.
Attualmente vive a Roma con il compagno e il figlio Cosmo.
Marilisa Pendino
In nome dell’amore
Autore: Melissa P.
Casa editrice: Fazi Editore
Anno: 2006
pp. 103