Con “Come un respiro”, Ferzan Ozpetek torna a parlare ai suoi lettori. Uscito nel 2020 per i tipi di Mondadori, il terzo romanzo del regista racconta una nuova storia dall’irresistibile sapore italo-turco.
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Come un respiro: trama
È una domenica mattina di fine giugno e, come d’abitudine, Giovanna e Sergio stanno completando gli ultimi preparativi per il pranzo con gli amici di sempre: Giulio, Elena, Annamaria e Leonardo.
Ma quell’incontro abituale sta per ricevere un brusco cambiamento. Una donna misteriosa bussa alla porta; viene da molto lontano, da Istanbul, e si chiama Elsa Corti. È piombata all’improvviso nelle vite tranquille dei padroni di casa e dei loro commensali per rincontrare qualcuno, una persona che prima abitava tra quelle stesse mura.
Quella dimora si rivela ben presto un covo di sofferenza e di indicibili segreti che ora, dopo quasi cinquant’anni, riemergono dal passato smuovendo acque ben diverse, acque che appartengono al presente.
Un passato che ritorna sempre
Chi ama lo sguardo malinconico di Ferzan non può che apprezzare questo libro. Vi ritroviamo, infatti, tutti gli ingredienti dello stile Ozpetekiano: sullo sfondo l’esistenza tranquilla di una coppia che vive di abitudini, protetta dalla fragile corazza della routine che all’improvviso s’incrina sotto le pressioni del passato.
Un passato che torna sempre, che cerca di far quadrare i conti. Quando la misteriosa Elsa Corti decide di non essere più il fantasma di vecchi ricordi, l’equilibrio di Giovanna e Sergio traballa fino a mostrare le fondamenta poco stabili della loro vita matrimoniale.
Ozpetek intreccia complicate trame di esistenze apparentemente lontane. La signora Corti per la coppia protagonista è una perfetta estranea, eppure qualcosa li lega: la casa. Un simbolo di protezione, amore e sicurezza che spesso si fa scrigno di dolori e segreti.
Chi è davvero Elsa Corti e perché si trovava a Istanbul? Cos’è successo in quella casa?
Un giallo-rosa
Come una sorta di ‘giallo-rosa’, l’autore distilla piccoli ma importanti indizi che conducono il lettore in un passato datato 1969. Così, mentre si è seduti a tavola con Giovanna, suo marito e gli amici, si viaggia nel tempo per entrare nell’intimità di altre case, di altri luoghi e iniziare a comprendere.
Una lettura coinvolgente che appassiona e intriga. Una penna che celebra, come è solita fare, una delle più grandi protagoniste di sempre: la vita. E la vita prepotente con le sue brutture e i suoi doni non si arresta, ma sempre scorre come un respiro per dare, togliere e stravolgere tutto.
Dove c’è vita c’è anche amore. Ozpetek ci fa toccare con mano tutte le facce dell’amore. E a recitare le diverse sfumature del sentimento – dal rapporto viscerale tra sorelle, alle passioni carnali, fino all’amore proibito e tradito – non sono solo i personaggi, ma soprattutto i luoghi, quei luoghi abitati da affascinanti particolari e sguardi che profumano di Italia e Turchia.
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Come un respiro: lo consigliamo?
Sì, consigliamo la lettura di Come un respiro per diversi motivi. Chi ama Ozpetek può ritrovare quelle atmosfere familiari e culturali che hanno reso il suo sguardo unico. L’amore trova in queste pagine spazi tutt’altro che banali. Romanticismo e mistero si cullano in perfetto equilibrio. E i dettagli, curati quasi come uno scrittore di gialli, sono una calamita per la curiosità.
Piccola chicca: Ozpetek indossa i panni di Hitchcock e fa capolino tra le righe. Noi siamo riusciti a trovarlo; provateci voi!
Marilisa Pendino
Come un respiro
Autore: Ferzan Ozpetek
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Strade blu
Anno: 2020
pp. 157