La madre dei mostri (titolo originale: La Mère aux monstres) appare per la prima volta sul Gil Blas nel 1883 e, successivamente, viene inserito nella raccolta Toine del 1886.
Anche La madre dei mostri inizialmente portava la firma di Maufrigneuse, pseudonimo di Maupassant.
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La madre dei mostri: trama
Il narratore racconta al suo lettore di una storia tragica; un ricordo che riaffiora nella mente dopo aver visto su una spiaggia una bella parigina.
Le origini di questa storia si rintracciano in una piccola città di provincia. Il narratore è invitato da un amico a visitare i panorami e i monumenti locali, ma un’altra attrazione è degna di nota: la madre dei mostri. Si tratta di una donna abominevole che partorisce, volontariamente, bambini brutti e deformi da vendere alle fiere.
I due amici decidono di farle visita con la speranza di vedere uno dei suoi figli, ma il tentativo fallisce. Gli uomini, infatti, riescono solo ad avere un incontro/scontro con la perfida genitrice prima di essere cacciati in malo modo. E, una volta fuori dall’abitazione, l’amico racconta al Nostro la triste storia della donna, chi era e cosa faceva prima e perché è diventata la madre dei mostri.
I mostri sono creati da altri mostri
Con questa breve historiette, Maupassant ci presenta tutto il virtuosismo della sua penna.
La madre dei mostri è un racconto asciutto, crudo e cinico; in poche pagine si concentrano elementi diversi come la precisa esposizione dei dettagli e l’originale evoluzione degli avvenimenti.
E se, inizialmente, l’attenzione viene catturata da un titolo così tetro, la curiosità non può che aumentare grazie al racconto nel racconto che ‘costringe’ il narratore a cedere la parola al suo amico per continuare a confidarci una storia agghiacciante.
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La madre dei mostri è una persona orribile, una persona che mette al mondo figli marci per danaro. Prima di essere l’abominevole creatura che origina altre creature abominevoli, però, è una donna con un passato; una ex fanciulla che è stata costretta, dai tempi e dalle circostanze, ad una serie di errori.
Il detto recita: chi è causa del suo mal pianga se stesso. E, così, il passato viene dimenticato, cancellato. A contare è il presente che spesso inchioda e condanna.
La madre dei mostri è odiata da tutti perché decide di far diventare un’attrazione il sangue del suo sangue. La madre dei mostri è odiata da altri mostri (perbene) che si presentano alla porta per vederli, i suoi fenomeni; per indignarsi e, dopo aver vomitato i più duri giudizi, sentirsi bene con se stessi.
Marilisa Pendino
Vi lasciamo al racconto: