La cena dell’Epifania (Les Rois) è una novella pubblicata per la prima volta sul quotidiano letterario e politico Le Gaulois nel 1887; nello stesso anno compare nella nota raccolta Le Horla.
La cena dell’Epifania: trama
Il capitano conte di Garens racconta ai suoi interlocutori di una particolare cena dell’Epifania avvenuta durante la guerra franco-prussiana del 1870.
A quel tempo il narratore era maresciallo d’alloggio degli ussari e con dieci dei suoi uomini si ritrovò, per ordine del suo capitano, a sorvegliare il villaggio di Porterin, rimasto quasi deserto.
Decidono, quindi, di occupare la piccola casa borghese di un certo signor Bertin-Lavaille, una delle poche ancora intatte.
Per rifarsi di tutte le mancanze provocate dal conflitto e per celebrare l’Epifania, i soldati s’impossessano delle provviste nascoste in vari angoli dell’abitazione. Ma gli uomini soffrono anche appetiti di tutt’altra natura e al capitano conte di Garens viene fatta la richiesta di poter festeggiare in compagnia di qualche dama. Trovare una donna in un villaggio devastato dalla guerra, però, può non essere così facile. Ma all’improvviso arriva l’idea: rintracciare il prete, ospitarlo a cena e pregarlo di farsi accompagnare dalle pecorelle del suo piccolo gregge.
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A partire per la ‘delicatissima missione’ è proprio il maresciallo il quale, dopo un breve braccio di ferro con il buon pastore, riesce a ottenere un sì.
Una volta rientrato nell’abitazione, trova una tavola allestita elegantemente, degna dell’evento e dell’occasione che da lì a poco si presenterà. Finalmente, dopo una lunga attesa, qualcuno bussa alla porta. Gli uomini corrono impazienti ad aprire, ma quello che si trovano davanti agli occhi va fuori da ogni loro immaginazione…
Una cena lasciata a metà
Anche in questa novella il Nostro crea l’atmosfera confidenziale della rievocazione e del racconto di memorie lontane.
Al centro della narrazione vi è la cena dell’Epifania celebrata nel bel mezzo della guerra franco-prussiana del 1870. Ora, non è di certo la prima volta che leggiamo di eventi assolutamente comuni in contesti normali che diventano eccezionali, invece, se inseriti in circostanze particolari come quello della guerra. E quante volte abbiamo sentito o letto storie di soldati che hanno trovato tempo e voglia di festeggiare, innamorarsi, giocare o stringere amicizie durante i conflitti!
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Eppure tutto questo ci meraviglia sempre. Immaginare in queste pagine di Maupassant dei soldati che occupano un villaggio e organizzano un pasto celebrativo non è così semplice. E non è semplice riuscire a immaginarsi un prete che viene invitato a portare delle donne per allietare una Epifania sicuramente non tradizionale.
Ma si sa, in amore e in guerra tutto è lecito! E molto probabilmente lo avrà pensato anche il povero curato che si presenta nella vecchia abitazione del signor Bertin-Lavaille con una sorpresa molto particolare!
Ma aspettate… noi non possiamo raccontarvi di più. Decidiamo di lasciare la cena a metà, vi invitiamo a leggere tutta la novella e a condividere con noi le vostre impressioni.
Buona lettura e buona cena!
Marilisa Pendino
Vi proponiamo qui un breve estratto:
In copertina: Natura morta di Georg Flegel