Con le historiettes Miss Harriet e Yvette si chiude la rubrica ‘I racconti di Guy de Maupassant’, dedicata al nostro affezionatissimo baffone francese.
Miss Harriet compare per la prima volta nel 1883 sul quotidiano Le Gaulois. La historiette Yvette, invece, s’inserisce all’interno dell’omonima raccolta di racconti nel 1884.
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Miss Harriet: trama
Il vecchio pittore Léon Chenal sta raccontando ai suoi compagni di viaggio uno degli incontri più particolari della sua vita.
Tutto accade quando un venticinquenne Chenal, artista errante e sempre in cerca d’ispirazione, raggiunge una piccola locanda situata a Bénouville.
L’incantevole panorama che offre il comune francese e i bizzarri personaggi che abitano il posto, convincono il Nostro a prolungare la sua permanenza. Ed è proprio nella locanda che l’artista incontra Miss Harriet, nubile donna inglese, definita da tutti ‘la demoniaca’ per la sua impegnata propaganda protestante presso gli abitanti del luogo e per alcuni atteggiamenti singolari.
Con il passare del tempo, Chenal diventa amico della schiva e bizzarra Miss Harriet, scoprendo in lei una donna dalla solida moralità e dalla profonda sensibilità verso tutto ciò che riguarda la natura.
Harriet segue il giovane pittore per vederlo all’opera e per contemplare in rigoroso silenzio, tipico nelle vecchie signore inglesi, tutta la sua bravura nel catturare su tela l’essenza della natura che tanto ama.
Ma da qualche tempo il comportamento di Harriet si fa più strano del solito, sembra nascondere qualcosa al suo nuovo amico…
Yvette: trama
Jean di Servigny sta conducendo il suo vecchio amico Léon Saval presso il famoso salotto della marchesa Obardi, affascinante avventuriera.
Quello della marchesa è il classico posto frequentato da una vasta gamma di uomini interessati alle carte e alle donne facili.
Servigny spera di far diventare Saval il fortunato amante della padrona di casa, mentre lui concentra tutti i suoi sforzi nella conquista della figlia di Obardi, la signorina Yvette. Questi è una creatura semplice e candida, decisamente diversa dalla madre, che passa le sue serate nel salotto danzando spensierata come una qualunque ragazza di diciotto anni e lasciandosi apprezzare dagli ammiratori.
Servigny ne è attratto perché non riesce a capire se ha a che fare con una giovane molto furba o estremamente ingenua.
La fresca innocenza di Yvette, però, riceve una brusca percossa quando la marchesa invita i due amici a trascorrere del tempo presso villa Primavera. La ragazza scoprirà che non c’è niente di puro nel salotto della madre e che, spesso, le appassionate attenzioni degli uomini sono solo la squallida moneta di scambio per i più bassi piaceri.
Sconvolta da quanto appreso, Yvette è pronta a compiere un gesto estremo pur di non ereditare lo stile di vita della marchesa Obardi.
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Le donne di Maupassant
Miss Harriet
Con questi ultimi racconti, Maupassant ci conduce all’interno del complicato mondo femminile. In questo caso ci troviamo davanti ai due emisferi opposti che lo compongono.
Nel caso di Miss Herriet, la donna viene raccontata come una creatura schiva, costretta alla solitudine perché ‘ha fatto il suo tempo’ e come un dolce frutto che non è stato colto in tempo, viene ignorata fino a marcire del tutto.
Ma le persone non hanno una data di scadenza; spesso basta un gesto, uno sguardo e tutto riprende vita. La ‘zitella’ Harriet ha dentro dei sentimenti puri e ancora forti, tutt’altro che avariati: divulga con dedizione l’amore per il suo Dio, riesce a catturare con gli occhi la bellezza della natura e il suo cuore, con sua grande sorpresa, riesce ancora a battere per qualcuno.
Ma per una donna che ha avuto la sfortuna di non incontrare l’amore di altri, gestire il germoglio di una passione che non coinvolge solo lo spirito può essere molto difficile.
Ascolta l’estratto di Miss Harriet:
Yvette
Nel caso di Yvette, ritroviamo la semplicità di un animo puro, seppur questa volta appartenente ad una fanciulla nel fiore degli anni, che si scontra con la schiettezza di una donna e di una madre che non teme di concedersi in cambio di qualcosa che è altro dall’amore.
Yvette vive il salotto e i sentimenti come un gioco leggero ma mai malizioso. Non sa, perché nessuno glielo ha mai spiegato e perché l’età non glielo chiarisce ancora, che le tentazioni e le passioni che abitano quella casa sono un gioco pericoloso e, come con le carte, a volte si vince e a volte si perde.
Ascolta l’estratto di Yvette:
Il pittore dei sentimenti
Come Chenal, Maupassant si fa pittore sensibile e tratteggia, con l’ausilio delle parole al posto dei pennelli, l’universo sentimentale di due donne molto diverse alle prese con la vita che è scivolosa quando è troppo matura o incomprensibile quando è ancora troppo acerba.
L’autore fa di Miss Harriet e Yvette due tele coloratissime e le inserisce, come d’abitudine, entro cornici costruite a regola d’arte mediante le emozionanti descrizioni degli scorci paesaggistici e umani.
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Miss Harriet e Yvette: curiosità
Sul manoscritto originale di Miss Harriet compare una dedica alla contessa Emanuela Potocka, nobildonna italo-polacca. Il suo salone era frequentato da personalità come Proust, Montesquiou, Barrès e, naturalmente, il Nostro.
Nella versione pubblicata sul quotidiano Le Gaulois, il titolo originale era Miss Hastings.
Yvette è la riscrittura del racconto Yveline Samoris, firmato sempre da Maupassant, pubblicato nel 1882.
La storia di Yvette viene portata anche sul grande e piccolo schermo. Nel 1927 diventa un film muto, per la regia di Alberto Cavalcanti, mentre nel 1971 il regista Jean-Pierre Marchand firma la versione televisiva.
Marilisa Pendino
In copertina: Maupassant – Racconti, edito per i tipi di Garzanti (1979). Le historiettes lette e raccontate in questa rubrica appartengono a questa edizione.